Pubblicato il 15/11/2020 By Laura Guidobaldi
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Riccardo Piatti: “Ho mostrato a Sinner come Federer e Djokovic superano i momenti no”
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Riccardo Piatti intervistato da Il Secolo XIX e Il Corriere dello Sport. Piatti: “Ricordargli gli atleti che non hanno confermato le aspettative? Non vedo perché dovrei. La migliore educazione non è mettere timori, ma mostrare la strada”.
Primo titolo ATP a Sofia per Jannik Sinner, che diventa così il più giovane azzurro a sollevare un trofeo nel circuito maggiore. Un grande successo personale, certo, ma anche di un team e di un coach – Riccardo Piatti – tra i migliori del circuito.
Claudio Paglieri lo ha intervistato per Il Secolo XIX, al Piatti Tennis Center mentre Alessandro Mastroluca lo ha sentito al telefono per il Corriere dello Sport; Piatti conferma la grande maturità del giovane azzurro sottolineando, inoltre, il grande lavoro che c’è dietro la sua precoce scalata: “C’è molto lavoro dietro. Io e il suo team cerchiamo di semplificare il più possibile le situazioni che può trovare in partita”. In entrambe le interviste ha detto: “A Jannik ho fatto vedere tantissime partite di Federer, Nadal e Djokovic, ma solo nelle parti in cui giocano male. Si deve rendere conto che succederà anche a lui e imparare a uscire da quelle situazioni”.
Al Corriere dello Sport precisa: “Ha ancora molto da fare, deve allenarsi dopo ogni partita, l’ha fatto anche a Sofia, come era successo a Roma“.
Jannik sta dimostrando di avere molte frecce al suo arco. Molto spesso riesce a trovare la soluzione giusta nei momenti di difficoltà, anche se a volte è complicato. Al Secolo XIX dice: «Sì, certe volte può diventare controproducente, gli dico sempre che deve scegliere le soluzioni semplici invece di quelle difficili ”.
Nella pausa forzata causata dalla pandemia di coronavirus, Sinner ha potuto allenarsi e confrontarsi con tanti campioni: “Si è potuto allenare bene, 2-3 volte al giorno, tecnicamente e tatticamente. a giugno a Montecarlo c’erano tanti campioni ha giocato con Dimitrov, Wawrinka, Berrettini, Goffin, Zverev. E si è reso conto che li batteva”.
Ora, molto spesso, Sinner gioca da favorito. Come vengono gestite le pressioni e le aspettative che giungono dall’esterno? “Jannik è un ragazzo monotematico e monopensiero, gli piace il tennis, vuole conoscere tanto del tennis. Di tutto il resto ci sono persone che si occupano”. Per Piatti è fondamentale essere sempre positivi: “Ricordargli gli atleti che non hanno confermato le aspettative? Non vedo perché dovrei. La migliore educazione non è mettere timori, ma mostrare la strada. Perché c’è ancora tanta strada da fare”.